Il primo vasetto di Nutella uscì dallo stabilimento Ferrero di Alba (CN), il 20 aprile del 1964. Da allora è diventato uno dei prodotti italiani più noti nel mondo. La storia di Nutella nasce con Michele Ferrero, il figlio dei fondatori del grande gruppo dolciario, che decise di migliorare, cambiando composizione, nome e veste grafi ca, il prodotto che già Ferrero vendeva in Italia fi n dal 1951- la Supercrema - prodotto che a sua volta era l’evoluzione del “Giandujot”, dolce confezionato a base
di nocciole, zucchero e cacao. Dal 1963 in azienda si incominciò a lavorare per creare un nuovo marchio che sostituisse Supercrema e potesse conquistare i consumatori di tutta Europa. Si voleva mantenere il legame con il territorio - con la nocciola “tonda gentile” delle Langhe - e con la tradizione della pasta Gianduja, che aveva preso il nome nel 1865 dalla maschera del carnevale torinese.
Poiché nocciola in inglese si dice “nut” e in tedesco “nuss”, con l’aggiunta di un dolce suffi sso in “ella” si arrivò al nuovo nome Nutella, che fu registrato alla fi ne del 1963. Il marchio è rimasto immutato per quarant’anni e si abbina all’immagine della fetta di pane spalmata di crema, con il coltello, il bicchiere di latte e le nocciole in primo piano: una composizione anch’essa registrata come immagine
guida che è ancora oggi sui milioni di vasetti di Nutella venduti nel mondo. In quarant’anni la Nutella ha ispirato cantautori, scrittori e registi. Ricordiamo l’omaggio di Nanni Moretti nel fi lm Bianca del 1984 o il libro “Qualità, scénes d’object à l’italienne”, pubblicato in Francia nel 1990 dalla giornalista e scrittrice Rita Cirio, che raccoglieva i “segni” lasciati dal Belpaese: la Vespa Piaggio, la Ferrari,
la macchina per scrivere Olivetti 22, la lampada Tizio e poi la pizza, il panettone, il Parmigiano e la Nutella. A Padova, nel 2001, la Nutella conquista il primo posto nelle preferenze dei visitatori di un’esposizione sul design industriale organizzata dalla Scuola Italiana Design, cui è stato dedicato il libro “Cento anni di prodotto italiano” curato da Anty Pansera.

Il caso è emblematico per tentare di spiegare il concetto di differenza che intercorre tra qualità effettiva e qualità percepita. Se vogliamo parlare in termini semplici, tra bontà di un prodotto e piacevolezza al palato, quella che più comunemente chiamiamo peccato di gola... è innegabile che Nutella piace anche ai puristi che fanno della degustazione una scienza, ed è altrettanto innegabile che la qualità di un cioccolato fondente di origine sudamericana monocultivar è sicuramente superiore in termini oggettivi. Ma se valutiamo le proporzioni di consumo, assai difficile risulta assumere quantitativi di equa misura dei 2 prodotti. Se nel caso del prodotto di pregio parliamo di piacere sensoriale che si limita a piccole quantità di prodotto, nel caso di Nutella come si diceva è un piacere di gola dove un cucchiaino tira l’altro.

Gli ingredienti che compongono la Nutella sono: zucchero, olio vegetale, nocciole(13%), cacao magro, latte scremato in polvere (5%), lattosio, siero di latte in polvere, emulsionante (lecitina di soia), aromi. Il prodotto è la dimostrazione che si può variare la consistenza della materia attraverso un cambio di stato. L’utilizzo di elementi in grado di creare una emulsione stabile tra i grassi e i liquidi, come la lecitina di soia, miscelati in modo diverso creano una crema spalmabile, ben diversa dal semplice cioccolato solido che quando si scioglie passa ad uno stato liquido. La consistenza di un materiale è uno degli aspetti tecnologici progettati attraverso il Food Design applicato al Food Engineering.